Tutti i bambini
hanno diritto ad un padre
e una madre.

la Repubblica


03/09/2002

Storie di bimbi rubati (rubrica di Magdi Allam)

Bruno Poli è uno delle centinaia di genitori italiani a cui è stato sottratto il figlio o la figlia dall'altro genitore straniero, poi fuggito all'estero. Il 13 settembre 1987 la moglie danese se ne tornò in patria portando via la figlioletta Stella, di appena due anni e mezzo. Per tredici anni Poli non ha potuto né vedere la figlia né avere alcuna informazione. Nel 1993, all'insaputa del padre, Stella fu privata del suo cognome italiano e le fu imposto quello dell'ultimo marito danese della madre, "così hanno privato la bambina delle sue origini familiari e della cittadinanza italiana". "Stella non è solo vittima dell'irresponsabile e sconsiderato egoismo di sua madre che la nasconde al padre", ha detto Poli, "ma, come altre centinaia di fanciulli italiani rapiti, essa è perseguitata anche dalla palese ed incivile discriminazione che molti giudici di certi Stati, anche europei, riservano nei confronti dei genitori italiani reclamanti, che vengono trattati alla stregua di arroganti intrusi". Poli ha dovuto attendere che la figlia avesse 15 anni per poterla rivedere. Nel frattempo aveva deciso di sensibilizzare l'opinione pubblica sui circa 400 bambini italiani che ogni anno vengono sottratti e illecitamente trasferiti all'estero dal genitore straniero. Nel 1997 ha creato il sito www.mondoincantato.it che offre materiale di documentazione e assistenza legale avvalendosi della collaborazione degli avvocati Gamberini, Grassi e Tirini, specializzati in diritto internazionale di famiglia e minorile. Complessivamente si sono occupati di oltre 150 casi, compreso il più recente della bambina Iman rientrata dalla Siria insieme alla madre Iris Moneta, dopo essere stata sottratta dal padre Khaled Ahmad. Proprio quest'ultimo caso, che al pari di altri con un genitore arabo e/o musulmano, ha avuto un'ampia risonanza da parte dei mass media. Eppure, sui circa 300 casi di bambini rubati di cui si sta occupando il ministero degli Esteri, solo il 15 per cento riguarda delle coppie con un partner arabo e/o musulmano. La stragrande maggioranza dei casi riguarda invece dei genitori statunitensi e tedeschi. Ugualmente dei 329 casi di cui si è occupato il ministero di Giustizia dal 1995 al 1998 (si tratta di iniziative legali avviate con i paesi che hanno aderito alla Convenzione dell'Aja sugli aspetti civili della sottrazione internazionale di minori), 55 riguardano la Germania, 53 gli Stati Uniti, 34 l'Inghilterra, 31 la Francia e 29 la Svizzera. "Con i paesi europei si può iniziare una discussione giudiziaria, quindi non è necessario un intervento politico o diplomatico, chi ha il miglior avvocato vince", spiega Poli, "Invece con i paesi islamici, che non hanno aderito alla Convenzione dell'Aja, vi è una completa anarchia data la dissonanza tra le legislazioni. Ecco perché ci si trova obbligati a promuovere una certa risonanza giornalistica per costringere il mondo politico ad intervenire". Ma c'è anche il rovescio della medaglia. Poli ha ricevuto una e-mail da una signora di Praga in cui si legge: "Trovo ottimo, e molto utile, informare le donne italiane cosa le aspetta, se sposano un arabo-musulmano. Peccato, che non c'era una simile informazione, nel mio paese, la Cecoslovacchia, per le ragazze innamorate di un cittadino italiano. Con due figli, senza l'appoggio della propria famiglia, la separazione e il dopo sono un incubo sia per me sia per i miei figli. Avevo deciso di restare, credevo fosse giusto, non dividere così drasticamente i figli dal padre. Ma se potessi tornare indietro, diventerei una di quelle da voi tanto perseguitate "rapitrici dei propri figli"! Ho già scritto nei giornali ceki e lo farò ancora: ragazze, donne boeme, se già sposate con un italiano, non venite mai in Italia, perderete ogni diritto, la dignità, la speranza, qui è un Inferno". Firmato: "Hanka, una madre straniera che non voleva portare i figli lontano dal papà. Pentita!". LINK: http://www.repubblica.it/online/la_vita_degli_altri/poli/poli/poli.html



Dicono di lui

Foto ricordo

Grazie Bruno

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Il Giornale - tipi italiani - cronache

Il padre che perse un occhio pur di riavere la figlia rubata

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Gazzetta di Modena

Montese, Poli continua la battaglia per la figlia

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la Repubblica

Storie di bimbi rubati (rubrica di Magdi Allam)

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Diavolo d'un Poli

Articolo del Resto del Carlino.

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L'odissea di Bruno Poli diventa una miniserie per la tv.

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ADNkronos

BAMBINI: SCRIVE ALLA REGINA DANESE PER RIAVERE LA FIGLIA

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Rassegna stampa

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