Tutti i bambini
hanno diritto ad un padre
e una madre.

I figli nelle famiglie ricostituite

Sabrina Marzo, Psicologa Torino

La diffusione delle famiglie ricostituite e la presenza di diritti e responsabilità risultanti conflittuali per la complessità di relazione che le caratterizza ha suscitato un acceso dibattito in campo giuridico accanto alla necessità di riflettere sulla definizione di famiglia e di genitore. Per identificare il sistema familiare a cui i figli delle famiglie ricostituite appartengono si devono considerare, oltre il nuovo nucleo costituitosi, gli altri sistemi con i quali si interseca, come quello del nuovo partner del genitore affidatario (il quale può avere dei figli nati da una precedente unione) e quello del genitore biologico, poiché i figli possono vivere un senso di appartenenza a più nuclei familiari e instaurare forti legami affettivi anche con i componenti non residenti. Si rileva in Italia un'assenza di studi che contribuiscano alla conoscenza dei legami che si instaurano tra genitore sociale e genitore acquisito, delle dinamiche familiari e dei ruoli genitoriali, aspetti che necessariamente dovranno essere considerati al fine di una definizione giuridica di questa struttura familiare.

Al fine di conoscere il vissuto dei figli nelle famiglie ricostituite è stata svolta una ricerca in 8 scuole elementari ubicate nei Comuni di Torino, Moncalieri, Nichelino nell'anno scolastico 1997-98.

Il materiale (test grafici, testo sul mondo degli affetti, testi svolti durante lanno scolastico) e le informazioni riguardanti un campione di 30 casi sono stati raccolti con la collaborazione delle Direzioni Didattiche e delle Insegnanti.

 

Strumenti

TEST GRAFICI PROIETTIVI:

- Disegno della Famiglia (consegna: "Disegna la tua famiglia)

- Disegno della classe: (consegna: "Disegnate ora la vostra classe, disegnatela come volete")

I test sono stati somministrati collettivamente dall'insegnante durante le ore di lezione.

TESTO SCRITTO:

- Titolo: "Le persone alle quali ti senti più legato".

COLLOQUIO CON LE INSEGNANTI

Le insegnanti hanno accettato la richiesta di poter utilizzare il registratore.

Il colloquio è stato utilizzato per approfondire i seguenti ambiti:

- Storia e struttura familiare

- Rendimento scolastico, variazioni in relazione ai tempi della ricostituzione della famiglia.

- Relazioni con i compagni di classe.

- Eventuali problemi comportamentali in classe o in famiglia.

- Racconti del bambino all'insegnante dell'esperienza nella sua realtà familiare.

- Rapporti tra scuola e nuova famiglia del bambino e genitore non affidatario.

 

Descrizione del campione

Il campione è composto da 14 soggetti maschi e 16 soggetti femmine di età compresa tra sei e dieci anni. Per 27 casi la separazione dei genitori è avvenuta in età prescolare, in un caso a 6,5 anni ed in 2 casi ad 8 anni. Quasi tutti i soggetti sono stati affidati alla madre dopo la separazione tranne un caso affidato al padre e un caso di affidamento congiunto.

La frequenza di visita al genitore non affidatario varia da contatti piuttosto frequenti (una volta alla settimana oppure ogni quindici giorni) a contatti limitati alle vacanze oppure assenti. In 20 casi solo il genitore affidatario ha ricostituito la famiglia; in 10 casi entrambi i genitori convivono con un nuovo partner. In 6 casi il genitore affidatario ha ricostituito il nucleo familiare con un secondo matrimonio, in 18 casi con un'unione di fatto. In 6 casi il nuovo partner, pur partecipando alla vita quotidiana del nucleo ricostituito, sia durante la settimana sia durante il week-end, e pernottando alcune volte nella casa del bambino e del genitore affidatario, ha mantenuto una propria abitazione.

La maggior parte delle famiglie alle quali appartengono i soggetti del campione hanno una struttura piuttosto semplice: 14 soggetti sono figli unici o hanno solo fratelli biologici, 6 convivono con fratelli acquisiti cioè con i figli del nuovo partner del genitore affidatario o figli nati dalla nuova unione, 5 convivono sia con fratelli acquisiti sia con fratelli biologici.

Il tempo che il soggetto ha trascorso nel nuovo nucleo ricostituito del genitore affidatario varia da 6 mesi a 6 anni.

 

Analisi dei dati

Analisi qualitativa dei dati relativi alle seguenti aree:

- La famiglia vista dal bambino

- Il genitore sociale

- Partner del genitore non affidatario

- I fratelli acquisiti

- Adattamento psicologico

Analisi statistica (test del Chi Quadrato) della relazione tra le seguenti variabili: frequenza di visita al genitore non affidatario / inclusione del genitore sociale nel disegno della famiglia / valorizzazione del genitore sociale / inclusione del genitore sociale nel testo / termini utilizzati per indicare il genitore sociale / vicinanza emotiva espressa nel testo nei confronti del genitore sociale / età del bambino / tempo trascorso nel nuovo nucleo ricostituito.

 

Elaborazione dati

L'inserimento nella "nuova famiglia" richiede al bambino una fase di adattamento sulla quale la ricerca ha rilevato essere significativamente influente l'età dello stesso al momento in cui la famiglia si ricostituisce. Dall'elaborazione del disegno della famiglia si è rilevato talvolta un vissuto di svalorizzazione di sè all'interno del nucleo familiare (originario o ricostituito) rappresentato e in alcuni casi emerge una mancanza di vicinanza emotiva tra la nuova coppia e il bambino; inoltre il genitore affidatario non è sempre valorizzato. Le difficoltà emergono a livello del rendimento scolastico, giudicato dalle insegnanti inferiore rispetto alle potenzialità oppure ostacolato da scarsa capacità di attenzione e concentrazione per i 2/3 del campione, e in 18 casi a livello relazionale con i compagni di classe. Il bambino può sviluppare un senso di appartenenza ai due nuclei familiari ricostituiti dai genitori biologici ma difficilmente integra i componenti adulti delle due famiglie non riuscendo ad includere contemporaneamente le due figure genitoriali e il genitore non residente.

Dis. n. 3 - Disegno della Famiglia

Si è rilevato invece un rapporto di vicinanza e integrazione tra i figli del partner del genitore e i figli del nuovo nucleo ricostituito (Dis. n.25). Inoltre anche se inserito in un sistema familiare pià complesso e più ampio, il bambino rimane legato ad una struttura triangolare della famiglia in cui le figure genitoriali di riferimento talvolta rimangono i genitori naturali (Dis n.3), specialmente nei casi in cui le visite al genitore non affidatario hanno una frequenza tale che permetta una continuità di relazione, oppure in altri casi sono rappresentate dal genitore affidatario e il nuovo partner. La frequenza di visita al genitore non affidatario è risultata essere una variabile significativamente influente su alcune variabili considerate (Tab.1) tra le quali linclusione del genitore sociale nel disegno della famiglia (.001) e la sua valorizzazione (.02).

Dis. n.25 - Disegno della famiglia

I contatti con l'altro genitore biologico non residente risultano essere significativamente influenti anche sull'inclusione del genitore sociale tra le persone affettivamente legate al bambino (.02) e sulla vicinanza emotiva espressa nei suoi confronti nel testo (.01). I soggetti che non avevano più contatti con l'altro genitore infatti non si limitavano a descrivere le caratteristiche del genitore sociale ma utilizzavano termini o espressioni che indicavano una relazione affettiva tra bambino e genitore sociale.

Tab. 1 Significatività della relazione tra variabili

  INCLUSIONE GEN. SOCIALE NEL DIS. FAMIGLIA VALORE GEN. SOCIALE NEL DIS. FAMIGLIA INCLUSIONE GEN. SOCIALE NEL TESTO VICINANZA EMOTIVA CON IL GEN. SOCIALE ESPRESSA NEL TESTO DENOMINAZIONE GEN. SOCIALE
FREQ. VISITA .001 .02 .02 .01 .02

 

 

La terminologia utilizzata dal bambino ci può suggerire la molteplicità dei ruoli che il genitore sociale può assumere, nei confronti del figlio acquisito in relazione all'età del bambino quando il genitore ricostituisce un nuovo nucleo familiare e in relazione al ruolo svolto dal genitore non residente. Il bambino può riconoscere al genitore sociale un ruolo genitoriale parallelo a quello riconosciuto al genitore non residente, un ruolo genitoriale sostitutivo nei casi in cui i contatti con l'altro genitore biologico siano infrequenti o completamente assenti, oppure il nuovo partner del genitore può rimanere semplicemente "l'amico della mamma", specialmente quando il partner pur convivendo per alcuni giorni durante la settimana con il genitore affidatario mantiene una propria abitazione. Una variabile significativamente influente (.02) sulla scelta del termine la frequenza di visita al genitore affidatario; i soggetti che non hanno più contatti con il genitore biologico non residente chiamano "papà" con maggior facilità il genitore acquisito, mentre coloro che hanno una frequenza di visita settimanale o quindicinale tendono ad utilizzare il nome proprio oppure hanno la necessità di distinguere le due figure genitoriali aggiungendo il nome proprio al termine di "mamma" o "papà" (es. mamma Laura) oppure utilizzando espressioni come "il mio papà finto" o "il mio papà di adesso". Anche l'età del bambino al momento della ricostituzione è risultata influente sulla terminologia usata (.20)

Il riconoscimento di un ruolo genitoriale non presuppone sempre un legame affettivo particolarmente significativo, infatti, in alcuni casi il genitore sociale pur essendo incluso tra i componenti della famiglia non è considerato tra le persone alle quali il bambino si sente particolarmente legato.

 

Bibliografia

GULOTTA G., Le famiglie riorganizzate, in L. Bal Filoramo (a cura di), I tempi della crescita tra identità e appartenenza, atti seminario, Govone, Torino, Celid, 1997

OLIVERO FERRARIS A., Il terzo genitore, Milano, Raffaello Cortina, 1997

ROBINSON M., SMITH D., Step by step: Focus on Stepfamilies, London, Harvester Wheatsheaf, 1993


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